Ci sono giorni in cui si hanno molte cose da fare, ma ci sembra di non concludere molto. Ci sentiamo delusi da noi stessi per la poca efficienza e la todo list rimane lunga. Una delle fonti di distrazione principale è lo smartphone. Da degli studi si è rilevato che un utente medio tocca lo schermo del suo cellulare 2.617 volte al giorno e circa il 62% dei lavoratori spende almeno un’ora in ufficio per consultarlo.
Possiamo ovviare a questo problema con la tecnica del pomodoro, un pratico metodo per organizzare le nostre attività ed essere più efficienti.
Perché si chiama così?
La tecnica del pomodoro è stata ideata negli anni ’80 da Francesco Cirillo, sviluppatore software ed imprenditore di origini italiane. Il suo nome nasce dai timer analogici a forma di pomodoro di colore rosso e dal design simpatico, usati in quel periodo in cucina. Dobbiamo fare uno sforzo di memoria per ricordarli perché oggi siamo abituati ad usare il timer del nostro cellulare oppure più semplicemente Alexa.
Come funziona: regola i tuoi intervalli di tempo
La tecnica del pomodoro è un semplice metodo di time boxing, cioè il tempo viene suddiviso in intervalli di lavoro e piccole pause. Questo permette di incasellare le attività da compiere in brevi periodi e passo dopo passo vengono raggiunti gli obiettivi prefissati.
Gli step da seguire sono 5:
- Scegli l’attività che vuoi completare.
- Imposta un timer, analogico o digitale, a 25 minuti
- Concentrati e lavora alla tua attività senza distrazioni(no cellulare, no mail…).
Fermati solo quando suona il timer - Imposta un nuovo timer di 5 minuti e prenditi una pausa
- Poi ricomincia dal punto 2
** Ogni 4 “pomodori”, quelli da 25 minuti, prenditi una pausa più lunga di 15-30 minuti.
È un metodo semplicissimo da seguire, ma ci sono dei piccoli accorgimenti.
Nelle pause brevi bisogna evitare di controllare il cellulare per verificare mail e messaggi vari o per distrarsi con i social. Sospendete l’attività in corso, anche con la mente e dedicatevi a qualcosa di semplice come bere un bicchiere d’acqua o un caffè, fare stretching oppure caricare la lavatrice.
Gli americani, che amano inventare acronimi, definiscono queste attività NEAT: non-exercise activity thermogenesis, cioè qualsiasi azione non riconducibili ad uno sport, ma che mantiene attivo il metabolismo.
Non serve essere perfetti, ma coerenti
Per rendere questo metodo efficace serve più coerenza che perfezione.
Può risultare un po’ minaccioso sapere che si ha un timer che ci controlla. Sicuramente all’inizio è difficile rimanere concentrati e portare a termine l’obiettivo prefissato, ma con costanza si acquisisce la capacità di essere più produttivi.
Lo scorrere del tempo “all’indietro” genera stress positivo, definito Eustress, che facilita la capacità di prendere decisioni. È un po’ il meccanismo dei quiz televisivi che danno un piccolo intervallo di tempo per dare una risposta. Questo fa sì che venga concluso quello che ci viene chiesto di fare in un tempo finito.
Alle persone fortemente orientate ai risultati, che si mettono da sole sotto controllo e che hanno paura di non essere abbastanza efficienti, questo metodo rivela che bisogna arrivare ad essere veloci, non sembrare di esserlo.
La tecnica del pomodoro ci permette di monitorare le nostre attività: è sufficiente tenere conto di quanti pomodori spendiamo per compiere un’attività, senza giudicare o criticare. Questo dato dà la possibilità di osservarci e capire dove possiamo effettivamente migliorare.
Il tempo che prima vedevamo come qualcosa di negativo in quanto era stato perso, diventa positivo perché utilizzato con efficienza e produttività.
Riconosco che mettere in pratica questa tecnica alla lettera è difficile perché i tempi e le necessità di un ufficio possono essere diversi. Potete comunque adattare gli intervalli di tempo alle vostre esigenze.
Vi consiglio di utilizzare questo metodo come integrazione della todo list, di cui ho parlato in un articolo precedente.
Se volete sperimentare la tecnica del pomodoro andate nel sito www.tomatotimers.com , inserite le vostre attività ed iniziate a lavorare!
Fonti:
www.efficacemente.com
www.stateofmind.it
www.cambialetueabitudini.com
Ciao Isabella, grazie per avere citato il blog di cambia le tue abitudini in questo articolo.
Buona vita!
Complimenti per il sito!